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MAGAZINE - MUSEI

 Uno scenario prestigioso e suggestivo farà da palcoscenico alle note del Conservatorio di Musica "Licinio Refice" di Frosinone. Il Salone Raffaello, la Sala dei Pontefici e le Terrazze della Pinacoteca presso i Musei Vaticani, infatti, saranno teatro di una rassegna di cinque importanti appuntamenti musicali a cura dell'Istituto ciociaro. L'iniziativa "La Musica ai Musei Vaticani", maturata all'interno del progetto "Che c'è di Bello?",animerà le aperture serali dei Musei con concerti rivolti ai turisti e ai residenti che vorranno visitarli. Un'occasione dallo straordinario valore artistico e musicale in grado di coniugare le suggestioni e la bellezza dei capolavori dei Musei con le sonorità e le orchestrazioni delle eccellenze del Conservatorio "Licinio Refice", offrendo al pubblico uno spettacolo unico per intensità e coinvolgimento. Una collaborazione dall'alto valore formativo e culturale, quella instauratasi tra le due Istituzioni, un'intesa volta ad offrire occasioni per una fruizione artistica totale, fatta di immagini, suoni, ritmi e colori, che ampli lo spettro del dialogo fra le arti in vista di un coinvolgimento completo del visitatore in un'esperienza emozionante e di rara bellezza. I Musei Vaticani, inoltre, offriranno agli studenti del Conservatorio di Frosinone un percorso formativo che prevede una visita guidata della Pinacoteca, con particolare attenzione alle raffigurazioni di strumenti musicali nel corso dei secoli XIV-XVIII, nonché dell'Appartamento Borgia e della collezione d'Arte Moderna.

 

 

 

 

 

L'eccellenza del Conservatorio di Frosinone celebra l'apertura serale dei Musei11 maggio, 25 maggio, 8 giugno, 22 giugno, 6 luglio, ore 21.00Città del Vaticano, Musei Vaticani

 

 

 

 

 

 

Il Catalogo Online del museo presenta gli oltre 1000 oggetti in esposizione permanente corredati da immagini e da una dettagliata scheda descrittiva. L'utente può scegliere fra schede biografiche, di approfondimento e per contestualizzare l'oggetto selezionato. Per gli oggetti dal funzionamento più complesso, vengono inoltre fornite animazioni e/o filmati.Visita VirtualeIndice delle sale - Il primo piano di Palazzo Castellani conserva la Collezione medicea, il secondo la Collezione lorenese.Ogni sala è suddivisa in più temi che mostrano con chiarezza il progetto museografico; le schede degli strumenti sono poi accessibili sia dal tema scelto che come lista completa della sala.Indice dei video per aree tematicheSpettacolari slide-show ricostruiscono i contesti e le tematiche di riferimento degli oggetti esposti, nonché il funzionamento in dettaglio di molti di essi attraverso ricostruzioni tridimensionali, consentendo un'esplorazione delle Collezioni per soggetto.BiografieSchede biografiche dei personaggi citati, ordinate alfabeticamente. È possibile accedere a una lista separata per le biografie degli Ideatori/Costruttori.ApprofondimentiTutte le schede di approfondimento ordinate alfabeticamente.

 

 

Visita il museo virtuale.

During the Milano Design Week 2013, Saporiti Italia presents Shining Surface, a project by Park Associati architects, curated by Cloe Piccoli. The installation, specifically studied for the Sala Fontana at Museo del Novecento, is the eigth edition of Inside Art, the Saporiti Italia research laboratory aimed to create design objects for art and architecture sites.The starting point for the Park Associati project is one of the most famous Concetti Spaziali (Spatial Concepts) by Lucio Fontana, the neon structure for the IX Triennale di Milano. “This is a milestone in the history of art, since it marks the transformation from the idea of the artwork as an object, to the artwork as a concept, and consequently as an action (the cut), or as an existential act (the arabesque)”, Cloe Piccoli explains.Starting from this masterpiece for Milan and for the international history of art, Park Associati conceived Shining Surface, an architectonic installation which interacts with the historical architecture of the Arengario by Giovanni Muzio, as well as the neon installation by Lucio Fontana.

 

 

 Surface at Museo del Novecento

Gli attuali cinque milioni e mezzo di visitatori all’annorappresentano per i Musei Vaticani un record ma anche unfattore di rischio potenziale: “Una pressione antropica tanto massiccia – scrive il direttore Antonio Paolucci sull’Osservatore Romano – vuol dire usura delle collezioni, vuol dire rischi di danneggiamenti, vuol dire disagio per i visitatori costretti a percorsi super-affollati e stressanti”.La soluzione possibile, per l’ex ministro dei Beni culturali chiamato in Vaticano da Benedetto XVI, è quella di spalmare gli ingressi, cioè: “disciplinare i flussi, aumentare i tempi di apertura ed eliminare il più possibile le code grazie alleprenotazioni on line“.I dati pubblicati nei giorni scorsi, spiega Paolucci nell’articolo, “confermano la buona salute e la formidabile attrazione internazionale esercitata dai musei del Papa (gli Uffizi, la collezione d’arte più visitata d’Italia, non arrivano a due milioni di presenze annuali), preoccupante perché un numero così imponente obbliga a riflessioni assai serie”. Ma qualche provvedimento andrà preso, e la direzione è quella di “spalmare” le visite su un arco di tempo più ampio perché “è chiaro che noi non possiamo chiudere il portone d’ingresso nè contingentare l’accesso a chi, magari per la prima e unica volta nella vita, viene a Roma dal Cile o dall’Australia, dal Canada o dal Brasile, per vedere la Cappella Sistina e le Stanze di Raffaello, il Laocoonte e l’Apollo del Belvedere”.Un altro “fondamentale impegno” per il 2014, conclude il direttore dei musei, “è la necessità della cura metodica e costante delle collezioni. La manutenzione ordinaria e straordinaria, la conservazione preventiva e programmata, devono essere sempre di più potenziate”.

 

 

Musei: 5 milioni e mezzo di visitatori annui ai Musei Vaticani

Progetto del nuovo museo di arte contemporanea di Cagliari ( Italy )

“L’Italia è piena di musei di arte antica: abbiamo fatto un buon lavoro, speriamo di far venire qualche giovane anche in un museo di arte contemporanea”. Tradisce tutto il pragmatismo dell’imprenditore, Sergio Longo, uno dei maggiori collezionisti italiani, sicuramente il primo del centro-sud, mentre presenta – con poche misurate parole – il Camusac, il nuovo spazio museale che a Cassino esporrà al pubblico una bella selezione della sua raccolta.Un centinaio le opere presentate, per quello che è solo il primo step di un allestimento che a rotazione darà spazio – sempre sotto la supervisione del direttore Bruno Corà – alla sconfinata collezione: al debutto tocca a nomi di primissimo piano nel panorama internazionale e spesso della storia dell’arte, da Sol LeWitt ad Antony Gormley, Rebecca Horn, Mario Merz, Alighiero Boetti, Beverly Pepper, Giuseppe Penone, Pedro Cabrita Reis, Giulio Paolini, Jannis Kounellis, Michelangelo Pistoletto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Inaugurazione del Camusac, il nuovo museo della collezione Longo. Che porta Cassino direttamente nell’Europa del contemporaneo

 

 

 

Giocare appesi sul Macro di Roma. Ecco le immagini in anteprima della nuova installazione di Enel Contemporanea. La giapponese Toshiko Horiuchi MacAdam 

La storia del Museo Egizio può iniziare nel 1630 quando Carlo Emanuele I di Savoia acquista una tavola d'altare di stile egizio, che però venne realizzata a Roma nel primo secolo dopo Cristo. L'oggetto in questione si chiamava la Mensa Isiaca. La seconda tappa nella realizzazione del Museo Egizio è datata 1724 quando Vittorio Amedeo II di Savoia fonda il Museo della Regia Università di Torino, in Via Po, dove aveva sede appunto l'Università degli studi sabauda.Al fine di arricchire le collezioni del museo, il Vittorio Amedeo incaricò Vitaliano Donati di compiere un viaggio in Egitto al fine di acquistare oggetti antichi che, in qualche modo, potessero aiutare gli esperti del tempo a decifrare e inquadrare storicamente la Mensa Isiaca. Tre grandi statue, oltre ad altri oggetti, vennero portati così a Torino nel 1759. Nel Museo della Regia Università sono collocati questi oggetti, assieme alla Mensa Isiaca.L'interesse per l'Antico Egitto dunque ha radici lontane nella città. Nel 1824 venne ufficialmente fondato il Regio Museo delle Antichità Egizie, per volontà di Carlo Felice di Savoia, che acquisì una ricca collezione di opere egiziane raccolte da Bernardino Drovetti, Console di Francia in Egitto, pur di chiare origini piemontesi.Sono ben 5.268 gli oggetti della collezione che Drovetti riuscì a trasportare in Italia. Fra questi, spiccano ben 100 statue, 170 papiri e svariate mummie, sarcofagi, bronzi ed amuleti. Fu il Palazzo dell'Accademia delle Scienza la sede scelta per il Museo Egizio. Il Palazzo venne progettato da Guarino Guarini (sua anche la Cappella della Sacra Sindone).Il primo catalogo degli oggetti del Museo fu un passo importante per l'organizzazione del Museo. Nel 1894 il direttore Ernesto Schiaparelli organizza degli scavi in siti egiziani, dove altri oggetti furono aggiunti alle collezioni. Molto importante è stata la Missione Archeologica Italiana che reperì numerosi oggetti egizi durante gli scavi in loco effettuati tra il 1900 ed il 1935. Grazie al criterio di allora, che prevedeva che i reperti ritrovati venissero ripartiti tra le missioni e l'Egitto, il Museo Egizio si arricchì notevolmente.Il mueso egizio, con oltre 6.500 oggetti esposti, è un luogo da visitare assolutamente per poter rivivere le atmosfere dell'Antico Egitto. Nei magazzini del Museo risiedono ben 26.000 reperti, alcuni in stato di restauro, altri oggetto di studi scientifici. 

IL MUSEO EGIZIO DI TORINO "ITALY "

Sabato torna "Una notte al museo",        musica e teatro in tutta Italia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   Bray: patrimonio culturale traino per uno sviluppo sostenibile

Roma, 24 gen. (TMNews) - Sabato 25 gennaio, torna "Una notte al museo" con un calendario ricco di iniziative che coinvolge i principali musei statali italiani. Le aperture notturne, dalle 20 alle 24, saranno impreziosite da visite guidate e da eventi di musica, teatro e danza organizzati grazie alla generosa collaborazione di numerose associazioni e di artisti che hanno contribuito alla riuscita del progetto curato dalla Direzione Generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo."Con l'apertura notturna dei luoghi della cultura statale, come già avviene in gran parte d'Europa - ha detto il ministro Massimo Bray - intendiamo richiamare, sempre di più, l'attenzione sull'importanza del nostro Patrimonio culturale e di come possa fare da traino per lo sviluppo di un turismo sostenibile nel nostro Paese". Per il direttore generale per la Valorizzazione del Patrimonio culturale, Anna Maria Buzzi, "la determinazione di tutto il Ministero ci ha consentito di portare avanti fino ad oggi questo ambizioso progetto che si è rivelato un grande successo di pubblico ed ha contribuito ad incrementare da luglio a dicembre del 2013 il numero complessivo dei visitatori dei luoghi della cultura statali del 5 Questo importante risultato ci sprona ad andare avanti".

 

 

 

Il Museo Correr bissa ospitando la mostra “L’immagine della città europea dal Rinascimento al Secolo dei Lumi”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Didier Barra Veduta di Napoli a volo d'uccello, 1647 olio su tela, cm 66x127 Napoli, Certosa e Museo Nazionale di San Martino Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il polo museale della città di Napoli “Fototeca della Soprintendenza Speciale per il P.S.A.E. e per il polo museale della città di Napoli”- su concessione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

Joseph Heintz il giovanePianta della Città di Udine, metà sec. XVIIOlio su tela, cm 147×234 Udine, Civici Musei e le Gallerie di Storia ed Arte – Galleria d’arte antica del Castello di Udine

 Partendo dall’Italia che per prima – grazie all’invenzione della prospettiva, – introduce l’imago urbis come affascinante manifesto delle ambizioni di papi, principi o sovrani, si potranno idealmente visitare, seguendo un itinerario cronologico, città che il tempo ha completamente trasformato o che in larga parte non esistono più e di cui il visitatore potrà riscoprire, grazie a queste 47×234Udine, Civici Musei e le Gallerie di Storia ed Arte – Galleria d’arte antica del Castello di Udine rare e preziose opere, la forma del tessuto urbano originale.

Francisco Pacheco -  Ferdinando III Re di Castiglia conquista Siviglia, 1625-1650 olio su telacm 65×135

.Bernardo Bellotto - Vista di via Krakowskie Przedmiescie dalla colonna di Sigismondo III, 1774olio su tela cm 115×170,5

Sin dal Medioevo il tema della città è stato un soggetto privilegiato dalla pittura europea, che ne ha esaltato il valore di propaganda delle virtù dello Stato. La mostra raccoglie dunque immagini globali della città, topografie dipinte e disegnate da mani espertissime, di grande impatto qualitativo e spettacolare, che per secoli sono state l’unico o il più suadente e immediato mezzo per mostrare la bellezza e la ricchezza delle maggiori città d’Europa

Peter Tillemans -  London from Greenwich Park, 1718 olio su tela, cm 57×117

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