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MAGAZINE - STYLE AND FASHION

 

La moda italiana? Piace e fa gola, soprattutto all’estero, soprattutto ai grandi gruppi e ai fondi di private equity che fanno a gara per accaparrarsi i marchi della Moda e del Lusso made in Italy. Lo certifica l’ultimo studioPambianco, quello relativo alle operazioni diMergers and acquisitions effettuate in tutto il mondo. Operazioni che globalmente sono aumentate dell’8% rispetto all’anno scorso con 81 operazioni M&A realizzate nei primi nove mesi del 2013, contro le 75 dello stesso periodo del 2012. Un trend positivo che è tale ormai da qualche anno. Dal 2011 ad oggi, il numero di operazioni di M&A nei settori della Moda e del Lusso sono aumentate di quasi il 40%.

Se il maggior numero di operazioni è stato realizzato all’estero (44 operazioni, pari al 54% del totale), da segnalare comunque l’alto numero di operazioni che hanno coinvolto soggetti italiani (21 operazioni, pari al 26% del totale). Operazioni che, nella maggior parte dei casi, sono state effettuate da operatori esteri su aziende italiane. Dallo studio emerge infatti come nel nostro Paese le prede più ambite finiscono in mano straniera: Pomellato acquisita da Kering, Loro Piana da Lvmh (che ha rilevato ancheCova nel quadrilatero) e Valextra da Neo Capital.

La maggior parte delle operazioni effettuate da italiani sull’Italia riguardano ancora una volta fondi di private equity. Sono loro ad entrare nel capitale di medie aziende con l’obiettivo di svilupparle nel medio termine: Argos Soditic ha acquisito Via delle Perle, Vertis è entrato nel capitale diSylvian Heach con una quota di minoranza, Sator, fondo capitanato da Matteo Arpe, ha fatto il suo ingresso in L’Autre Chose, Clessidra ha acquisito lo storico marchio di gioielleria Buccellati e infine Dgpa ha rilevato la maggioranza di Golden Goose.

Scarsissima invece la presenza di operazioni all’estero da parte di soggetti italiani, con solo tre operazioni, pari al 4% del totale: la trentina Cavit ha rilevato gli spumanti tedeschi KesslerLa Rinascente (comunque in mano ai thailandesi di Central Retail Corporation) ha acquisito il department store Illum in Danimarca e Tamburi Investment (Tip) ha acquisito una partecipazione del 20% nella catena francese di arredamento Roche Bobois.

In generale gli acquirenti nella Moda e nel Lusso sono infatti sempre meno aziende industriali che comprano altre aziende e sempre più soggetti finanziari (fondi) e holding (Gruppi come LVMH, Kering, …) che ampliano il proprio portafoglio marchi. Gli acquirenti privati sono o imprenditori che riprendono il controllo delle proprie aziende (Aspesi e Mancini con Cisalfa) o magnati con grandi disponibilità finanziarie che entrano come investitori nel settore.

 

 

Moda che diventa arte e arte che diventa opera.

Artisti e designer di differenti scuole e tecniche che si cimentano nel creare opere semoventi che viste da diverse angolature offrono spunti diversi allo sguardo del fruitore.

Un tributo alla moda italiana quale presentazione all'estero del nostro stile italiano, e' questo che si prefigge l'associazione " ARTE ITALIA CULTURA ", diffondere la nostra moda firmata da artisti che non si soffermano al solo fascino dello stile, ma che con le loro performances quasi teatrali superano la stessa realta' facendoci oltrepassare quei confini che da tempo albergano solo nei nostri sogni.

Lo spettacolo della sensualita' e dell'eleganza che diventa ora scultura ora pittura, una sintesi tra la " BODY ART " e un nuovo modo di presentare il nostro " MADE IN ITALY "

 

                                               G.Colombo.

 

MODA D'AUTORE.

il made in italy in Russia 
Il Made in Italy come sinonimo di fascino è conosciuto in tutto il mondo, ma è in Russia che 
si afferma come massima espressione di stile, qualità, eleganza e gusto per i sempre più 
interessati e interessanti consumatori di questo paese. Chi affronta il mercato tenendo conto 
di queste prerogative ha certamente l’opportunità di cogliere soddisfacenti successi. E, a 
giudicare dai numeri, sono sempre più le aziende italiane decise ad operare in tal senso. 
Sulla base dei dati 2012 e 2011, stiamo assistendo a un fenomeno di ripresa dei brand 
italiani sul mercato russo che, se ben orientato e sostenuto, può riportare, anche in tempi 
brevi, ai fasti del Made in Italy degli anni pre-crisi. 
D’altro canto anche i meccanismi del mercato russo si evolvono continuamente, 
presentando novità specialmente nella catena del sistema distributivo: sono in forte crescita 
l’apertura di catene di negozi, anche di livello alto, presso i centri commerciali, aumenta e si 
consolida l’uso degli acquisti via internet, un numero considerevole di nuove aperture di 
negozi monomarca non solo a Mosca ma anche nelle Regioni. 
Quando i numeri del mercato della moda in Russia registrano incrementi importanti, da un 
lato può apparire come uno dei segnali di crescita dei consumi e conseguentemente del 
livello medio di benessere, ma in realtà parliamo di un “mondo” dove la domanda è 
abbastanza inelastica: all'aumentare dei prezzi e/o al peggioramento di variabili economiche 
nel paese, comunque quella fascia di persone che hanno un reddito medio alto/alto/altissimo 
e che ormai conosciamo come nuovi ricchi o oligarchi acquista a prescindere. 
Un dato importante e che vale per tutte le fasce di reddito è la sempre maggior attenzione 
alla qualità di ciò che si acquista, altrimenti tanto vale comprare cinese o turco, a prezzi 
nettamente inferiori. 

 

 Nel 2014 il Tessile-Moda italiano subisce ancora gli effetti della congiuntura sfavorevole. Lo rilevano le stime dello Smi (Sistema Moda Italia, una delle più grandi organizzazioni mondiali di rappresentanza degli industriali del tessile e moda rappresentando, attraverso la Federazione, oltre 510.000 addetti e quasi 60.000 aziende ...

LA MODA ITALIANA CRESCE NEGLI USA.

 Reportage Fashion Weeek P/E 2014 

 Avete mai visto un film o una fiction americani in cui se si cita con ammirazione Pensateci un capo di abbigliamento, sia esso maschile o femminile, questo non sia italiano? Non lo troverete. Nell’immaginario collettivo americano, non c’è abbinamento più di classe, di qualità e del quale andare fieri, di quello che unisce il settore della moda e dell’abbigliamento con il nostro Paese. E’ il capofila del Made in Italy, storicamente. L’Italia continua ad eccellere nel settore della moda. Mettendo insieme l’attitudine creativa con l’abitudine a lavorare e innovare rispettando la tradizione, un tessuto connettivo composto da moltissimi artigiani che affiancano alcuni nomi che si stanno affermando con merito e altri storici brand conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, la moda italiana rappresenta qualcosa di cui ognuno di noi può andare fiero. Gli Stati Uniti lo sanno e la adorano da tanto, e ciò nonostante costituiscono ancora un mercato molto fertile.

 Alle spalle c’è sicuramente la millenaria storia culturale e artistica che fa dell’Italia un unicuum a livello mondiale che ha contaminato e contribuito allo sviluppo di un tessuto artigianale inimitabile e, in tempi, più recenti dell’industria del tessile abbigliamento. Tutto questo si concretizza nell’incessante innovazione che caratterizza tutti i comparti della filiera che è alla base del successo del prodotto finale ‘made in Italy’. Le piccole e piccolissime dimensioni delle aziende della filiera sono spesso viste come un fattore di debolezza ma, al contempo, spiegano la straordinaria ricchezza delle proposte che emergono a partire dalla filatura, dalla tessitura, dalla nobilitazione fino alla confezione. La moda italiana ha successo nel mondo perché racchiude l’essenza di una condizione di vita orientata al bello che in tutto il mondo ci viene invidiata.

 

 

 

L'AFFERMAZIONE DELLO STILE ITALIANO.  " MOSTRA DAGLI ANNI 60 E 70 AD OGGI.

Una carrellata sulla storia della nuova moda italiana dagli anni 60 ai nostri giorni.

Dai primi passi per l'affermazione del " MADE IN ITALY " negli anni 60 e 70 fino alla conquista dei mercati esteri.

La crescita vertiginosa di Milano, oggi protagonista nel panorama mondiale della moda , catalizzatrice di stili e tendenze.

E poi il ritmo sfrenato degli anni 80, la figura dello stilista e il valore assoluto del brand, l'invasione dei prodotti griffati e il fenomeno della " fashion victim " che dilaghera' anche negli anni 90.

Una sintesi per comprendere le recenti evoluzioni, le nuove tipologie di consumo e la ristrutturazione dopo la crisi del nuovo millennio fino all'evento delle grandi catene.


Il profumo ci accompagna da più di quattro millenni nelle situazioni più insolite, associato ai ricordi e ai desideri. La sua storia appartiene a quella delle culture del mondo intero.

Il termine profumo proviene dal latino per fumum, che significa “attraverso il fumo” perché i primi profumi erano erbe aromatiche destinate ad essere bruciate in onore degli dei e degli antenati.

Ovunque esercita due funzioni primordiali: religiosa e profana. Fragranze e belletti vengono usati per le loro virtù magiche e terapeutiche, prima ancora che per il loro potere di seduzione.

 

L’arte di miscelare gli odori provenienti dal Medio Oriente si diffonde più a ovest, in Grecia e a Roma, prima di raggiungere l’Asia tramite i mercanti arabi di aromi.

In Europa il primo centro della profumeria è l’Italia del Rinascimento, fino al 18° secolo, quando la supremazia passa alla Francia, e soprattutto alla regione di Grasse.

 

Ci vorranno secoli e rivoluzioni, ingegno artigianale e trasformazioni imprenditoriali, perché il profumo, associato ai nomi dei più grandi stilisti italiani, come un complemento di stile irrinunciabile, richiami l’interesse internazionale sull’arte della creazione “made in Italy”.

 

IL PROFUMO " MADE IN ITALY "

ITALIAN STYLE.

Moda: Hamad bin Khalifa Al Thani

 Hamad bin Khalifa Al Thani ha aquistato il " GRUPPO FASHION VALENTINO " ( 700 milioni di dollari )

Da smpre Fendi ha l’orgoglio di essere «tutt’uno con Roma». E da qualche mese il nome della capitale figura anche sul packaging della maison accanto alla griffe che porta nel mondo le atmosfere, i colori, l’allure della città eterna.
Così, dopo il restauro della Fontana di Trevi, con un finanziamento di 2 milioni e 180 mila euro, a cui seguirà un contributo per il complesso delle«Quattro Fontane», ecco il brand fondato da Adele Fendi nel 1925 e acquisito nel 2001 dal gruppo francese del lusso Lvmh nuovamente protagonista sulla scena della capitale. Entro il 2015, Fendi trasferirà l’headquarter della maison nel Palazzo della Civiltà del Lavoro (che i romani chiamano «il Colosseo quadrato») nel quartiere Eur, destinando il piano terra di oltre mille metri quadri ad un’ampia area espositiva per valorizzare il savoir faire, l’alto artigianato, l’eccellenza del made in Italy con mostre e installazioni aperte al pubblico.

 

 

MADE IN ITALY TARGATO FENDI

.Si inizia con l’evento che inaugura l’85esima edizione di Pitti Immagine Uomo: L’Uomo Vogue e GQ Italia, in collaborazione con la Fondazione Pitti Discovery, presentano The Latest Fashion Buzz: un progetto che renderà protagonisti alcuni tra i più talentuosi e promettenti fashion designer internazionali dimoda maschile, che lavorano su un nuovo concetto di modernità, nell’ambito della ricerca sia del formale che dell’informale. L’evento avrà luogo il 7 gennaio 2014 dalle ore 15.30, durante l’opening day di Pitti Immagine Uomo, alla Fortezza da Basso. Protagonisti di questo progetto inedito saranno L’Uomo Vogue e GQ Italia, i due brand maschili di Condé Nast, cui Pitti Immagine ha affidato lo sviluppo dei due key concepts: Il Nuovo Formale – a L’Uomo Vogue – e Il Nuovo Informale – a GQ Italia. La fashion week milanese si apre l’11 gennaio con un forte messaggio di eccellenza e tradizione: L’Uomo Vogue, in collaborazione con Bugatti, presenta The Magic of La Vie en Bleu, dalle 19.30, presso Casa del Manzoni, dove sfileranno le collezioni Bugatti Fall/Winter 2014-15. Il blu Bugatti sarà il colore dominante della serata, come il blu carpet che si snoderà attraverso la location, creando la magia della Vie en Bleu. Nel cortile di Casa del Manzoni sarà esposta la Type35, una delle icone assolute della storia del brand, e ad accogliere gli ospiti saranno Franca Sozzani – direttore di Vogue Italia e de L’Uomo Vogue – e Wolfgang Schreiber, presidente di Bugatti Automobile. Vogue Italia e Piquadro, insieme il 12 gennaio per Piquadro Creative Lab – The launch of “OPERA” Collection, un brunch che si terrà all’Accademia di Belle Arti di Brera a partire dalle 12. Verrà presentata la nuova Collezione Piquadro Opera firmata da un designer emergente, Giancarlo Petriglia, uno dei protagonisti delle passate edizioni di Who Is On Next?, l’iniziativa che Vogue Italia sostiene da dieci anni. Per questo evento dedicato alla tecnologia, alla creatività e al prodotto, verranno utilizzate le due sale dell’Accademia riservate alla Pittura e alla Scultura, che verranno allestite in modo da ricreare un’atmosfera magica di assoluto contrasto per presentare la nuova collezione Piquadro. Vogue Italia e Piquadro doneranno tre borse di studio all’Accademia di Brera al fine di sostenere concretamente i giovani e la creatività. E per concludere, L’Uomo Vogue e Herno celebrano la filosofia dei due brand il 13 gennaio al Museo della Scienza e della Tecnica, a partire dalle 19.30. L’evento, A Unique Vision of Performance and Experience, prevede video-proiezioni e installazioni che renderanno la serata una vera esperienza sensoriale e un allestimento che riporta a 4 temi cardine di Herno: Technology, Performance, Urban e Tailoring. A interpretarli sarà il contributo di 4 studenti del Politecnico di Milano selezionati dal rettore; i 4 giovani saranno ospitati successivamente da Herno per una internship di 2 mesi: ne verrà poi selezionato uno per uno stage all’interno dell’azienda. A fare gli onori di casa Franca Sozzani e Claudio Marenzi, CEO di Herno.

 

 

FASHION   WEEK A   MILANO:   L’ECCELLENZA ITALIANA   PROTAGONISTA  DEGLI   EVENTI   DI  VOGUE   ITALIA, L’UOMO   VOGUE   E   GQ

         Beauty look: il best of da Parigi

 

 

Maschere di Swarovski, sopracciglia dorate, schizzi di fango sul volto: nei backstage parigini si scatena la fantasia. E le passerelle della primavera/estate 2014 mandano in scena look pensati per stupire»Martina Villa- 30 settembre 2013Opere d'arte sugli occhi

 

 

 

 

 

 

La moda italiana corre sul digitale

 Una ricerca di Netcomm sottolinea come il fashion traini l'e-commerce italiano, che si dimostra in costante crescita arrivando a totalizzare una quota di  vicina a 14 milioni. L'articolo di moda per cui si spende di più sono le borse da donna seguite dalle scarpe, mentre la maglietta resta il capo più gettonato.

L’eccellenza Made in Italy della moda e del design è pronta a fare il grande salto e ad approdare in Borsa.Secondo Pambianco, società di consulenza nel campo della moda, dopo il debutto, previsto per oggi, di Moncler, altre prestigiose aziende seguiranno questa strada, per arrivare in Piazza Affari entro il prossimo quinquennio.Nel 2012, le 50 big della moda italiana hanno registrato 15 miliardi di ricavi (+8,1%), ma in rallentamento rispetto al 2011 (quando le vendite erano salite del 10,8%) con una redditività media sui ricavi del 16,9% e un patrimonio netto complessivo di 10,4 miliardi.Con questi numeri, secondo le stime di Borsa Italiana, le 50 matricole potrebbero raccogliere sul mercato tra 9 e 11 miliardi di euro di risorse da investire nella crescita.Carlo Pambianco ha dichiarato: “Se tutte le aziende della moda e del lusso si quotassero raggiungerebbero una capitalizzazione di 26,1 miliardi“.In pratica si raddoppierebbe il valore del comparto visto che l’attuale capitalizzazione delle aziende della moda e del lusso si attesta a 29,7 miliardi, di cui però Luxottica (17 miliardi) pesa per oltre la metà.Pambianco mette sul podio della moda Giorgio Armani, Ermenegildo Zegna eDolce&Gabbana, mentre su quello dell’arredamento compaiono Kartell, Flos e B&b.Luca Peyrano, responsabile per l’Europa dei mercati azionari del London Stock Exchange Group, ha aggiunto: “Quasi il 60% delle quotazioni europee del lusso degli ultimi 4-5 anni sono state fatte a Piazza Affari. Milano vanta dunque una leadership nel settore. Del resto se il mercato italiano è spesso valutato a sconto rispetto ad altre piazze finanziarie, il settore del lusso italiano quota a premio“.Nella lista delle future quotabili c’è Harmont & Blaine, che pensa a un Ipo per il 2017 e che sta per cedere una quota a un partner di private equity, prima di allora tra chi ha già venduto parte del capitale e non esclude la quotazione c’è Pianoforte Holding,Twin-Set Simona Barbieri, Elizabetta Franchi, Stroili Oro.Al grande salto, comunque, sarebbero pronte tante grandi, a cominciare da Versace, che sta trattando la vendita di parte del capitale a un fondo, per arrivare a Furla, che ha valutato anche una quotazione a Hong Kong, sono tante le griffe italiane pronte al grande salto.

 

La moda italiana sbarca in borsa

Il settore della Lingerie in Cina è un incontro che si terrà il prossimo 3 novembre a Torino, presso la Sala Stampa della Regione Piemonte, in Piazza Castello 165, a partire dalle ore 10. Tema della giornata sarà la promozione della lingerie prodotta in Piemonte all’estero, in particolar modo sul mercato cinese, molto recettivo da questo punto di vista.

Lingeria in Cina: il Made in Italy conquista il mondo

 

La camicia bianca. In mostra a Prato l'universo di Gianfranco Ferré Il Museo del Tessuto di Prato ospita fino al 15 giugno la prima mostra organizzata dalla Fondazione Gianfranco Ferré per ricordare il talento dello stilista scomparso

GianfrancoFerre'

in mostra a Prato

La moda italiana sbarca in cina

 

La borghesia cinese E estremamente interessata AI Prodotti del Made in Italia di Qualità con ONU rapporto qualità / prezzo Adeguato e per QUESTO Motivo la Camera di Commercio Generale Cinese ha also Assicurato marchio ai italiani la tutela in Cina dei propri Marchi e dei Prodotti. 

Un Paio di Dati Economici: l'esportazione verso la Cina ha avuto delle Nazioni Unite Incremento del COMPARTO moda Che Nel 2012 e Stato di 230 Milioni di euro, piu del Doppio di quello REGISTRATO Nel 2011, di 110 Milioni di euro. 

A beneficiare dell'accordo, il Che non stanzia Fondi, ma agevola i contatti Tra I marca e il Sistema distributivo cinese, saranno le 140 Aziende Che Fanno Parte della Camera della Moda italiana, Organismo Guidato da Mario Boselli. Il Presidente Boselli ha spiegato il Che ci saranno incontri Periodici, almeno ONU Paio di Volte all'anno, e il Che ci Sarà, ONU Comitato ad hoc, formato da tre Esponenti della Camera e da tre Scelti dall'organizzazione cinese, il Che SI occuperà di favorire la COOPERAZIONE TRA I Due Moda Sistemi, Italia e Cina, facilitando i rapporti Commerciali Tra I Due Paesi, tramite Uno scambio di Dati Economici e Informazioni con il bene di promuovere Investimenti Strategici e sviluppare Gli Affari.

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